Quando si parla di gestione della catena del freddo, non sono le esigenze, i requisiti e i casi d'uso del settore ad essere cambiati, ma è la tecnologia ad essere cambiata, e il cambiamento chiave è stato l'introduzione dell'IoT e della connettività. I dispositivi di tracciabilità e rintracciabilità sono ancora utilizzati e necessari nel settore, ma i dispositivi si sono evoluti negli ultimi trent'anni, con DeltaTrak in prima linea in questa evoluzione.
DeltaTrak opera nel settore della gestione della catena del freddo da oltre tre decenni. Trent'anni fa, il track and trace si basava su dispositivi analogici monouso che registravano la temperatura durante il trasporto delle merci, informazioni che si ricevevano una volta consegnato l'ordine. Poi sono arrivati i dispositivi elettronici e i data logger, con i quali la tecnologia si è evoluta, dando la possibilità di collegarsi e giocare. Con l'avanzare della tecnologia, siamo arrivati al punto in cui siamo oggi, con dispositivi IoT connessi che rispondono alle due domande più importanti: dove si trova il mio carico e in che condizioni è?
"Covid ha accelerato la necessità di informazioni e dati", afferma Fred Woo, CEO e fondatore di DeltaTrak. "Durante la pandemia ci sono stati molti problemi con le catene di approvvigionamento. La prima domanda che tutti si ponevano era 'dov'è il mio carico' e la seconda era 'cosa sta succedendo all'interno di quel container che è rimasto bloccato in qualche porto, senza poter essere scaricato'. Quindi, le sfide che abbiamo affrontato durante Covid hanno determinato la necessità di questi particolari set di dati. Il risultato è che questi dati - sia per la posizione che per le condizioni - sono ora disponibili attraverso l'uso di dispositivi IoT, se questi vengono utilizzati